Evoluzione, da grassi a zuccheri

La specie a noi geneticamente più affine, Homo sapiens, è comparsa e si è evoluta a partire da 300.000 anni fa, in condizioni climatiche estreme e di grande variabilità. Come la maggior parte dei nostri cugini ominidi, precedenti e contemporanei, eravamo cacciatori e raccoglitori, metabolicamente specializzati a prediligere come substrato energetico i grassi (da fonti animali disponibili durante tutto l’anno) rispetto ai carboidrati (da fonti vegetali mature per poche settimane l’anno). L’agricoltura ha iniziato a svilupparsi a partire da 12.000 anni fa, poco tempo, in termini evoluzionistici, per indurre significative variazioni genetiche dei percorsi metabolici instaurati da centinaia di migliaia di anni.

Fonte: https://humanorigins.si.edu/evidence/human-evolution-interactive-timeline

Lo studio 2023_The fructose survival hypothesis for obesity è una interessante review sul fruttosio che ne descrive il metabolismo ed evidenzia la sua utilità negli animali, soprattutto quelli che vanno in letargo (aumento di peso e grasso), e la dannosità nell’uomo che conserva ancora oggi “geni parsimoniosi” che favorivano l’accumulo di riserve energetiche (grasso) nei periodi favorevoli, per essere pronti ad affrontare periodi meno favorevoli (come l’alternanza delle stagioni). Il punto è che il consumo di fruttosio è l’innesco per una cascata di reazioni, metaboliche e comportamentali, che portano ad una maggiore assunzione di cibo e ad un minore dispendio energetico a riposo.

Tradotto da Fig. 3 2023_The fructose survival hypothesis for obesity

Il meccanismo consiste nel rapido consumo di ATP che dipende in modo diretto dalla concentrazione di fruttosio (1) e dalla rimozione dell’AMP (necessario per rigenerare ATP) attraverso la sua trasformazione in acido urico (2), il quale inibisce sia la fosforilazione ossidativa (processo chiave per la sintesi di ATP) nei mitocondri (3) sia l’enzima per la sintesi di ATP che interviene in condizioni di carenze energetiche (4).
Le conseguenze finali (fame, aumento assunzione di cibo, aumento di peso, sintesi e accumulo di grasso, insulino resistenza, pressione elevata, dislipidemia) mentre un tempo avevano lo scopo di assicurare la sopravvivenza in condizioni di crisi, oggi che sono presenti più numerose fonti e maggiori consumi di fruttosio (sin da precoce età, 2024_The Impact of Excessive Fructose Intake on Adipose Tissue and the Development of Childhood Obesity) dobbiamo “tradurre” quegli adattamenti evolutivi in un insieme di condizioni patologiche ampiamente diffuse e note come sindrome metabolica.


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